START/antiquariato – Un percorso nell’arte di ogni tempo

La Mostra Nazionale dell’Antiquariato, da 40 anni, è un contenitore di qualità e di fascino senza tempo in cui la città di Saluzzo si riconferma Capitale. Il gusto e la definizione di “bellezza” cambiano negli anni, ma Saluzzo resta una nicchia dove la tradizione ha radici che affondano
nel secolo scorso e l’attenzione all’arte antica non è mai venuta meno. All’origine di questo successo c’è sicuramente il livello delle mostre e delle esposizioni, che si rivolgono a un pubblico esigente e interessato. A corollario degli allestimenti a cura di galleristi e operatori, una
mostra sarà dedicata al prestigioso marchio di ceramiche e bambole da collezione Lenci. Le Gallerie ospiti nell’edizione 2018 saranno 22 provenienti da cinque diverse regioni italiane. Il percorso mostra sarà aperto dal neonato Spazio Bertoni, offrendo al pubblico u “passaggio”
nella storia saluzzese del ‘900 legata all’Artigianato e all’Antiquariato.

LOMBARDO & PARTNERS (ANTIQUES) S.a.s – Rivoli (TO)
MOBILI DEL PASSATO S.r.l. – Bosco Marengo (AL)
GALLERIA IL PORTICO – Pinerolo (TO)
ANTICHITA’ MACRI’ S.a.s – Torino

 

QUANDO > Dall’11 maggio al 20 maggio

ORARI > Lun.mart.merc.giov. 15 – 20 / Ven.sab.dom. 10 – 20

DOVE > Fondazione Amleto Bertoni – Antiche scuderie, Ex Caserma Musso

INGRESSO > 10 € intero / 5 € ridotto con start/card – Sotto i 12 anni – gratuito

 

DALLA FANTASIA ALLA REALTÀ: LE CERAMICHE LENCI

Le ceramiche e le bambole Lenci sono oggetti molto ambiti dai collezionisti di tutto il mondo. Un tempo avevano segnato il gusto di una città e precorrevano un discorso culturale legato al primo dopo guerra, ispirandosi ai cambiamenti artistici europei. L’avventura secolare del marchio di fabbrica Lenci, nato il 23 aprile 1919 a Torino, sarà al centro di una mostra nella mostra, allestita nelle prime sale delle Scuderie della Fondazione Amleto Bertoni. Nell’ambito della Rassegna dell’Antiquariato, la storia di una ditta divenuta grande grazie alla passione di chi la inventò e di chi la fece crescere. L’acrostico fu coniato ad arte da Ugo Ojetti o dal poeta “Fantasio” (Ignazio Vacchetti), partendo dalle lettere che compongono il nome “Lenci”, diminutivo di Helen Kônig, artista autrice delle prime bambole Lenci, nonché moglie del fondatore Enrico Scavini. Prestigiose ceramiche, panni Lenci (stoffe non tessute, prive quindi di trama e ordito, ottenute per infeltrimento delle fibre di lana cardata di pecora), bambole artistiche di grande pregio. Un’esposizione che permetterà di viaggiare nel tempo e di tornare bambini, attraverso le diverse fasi creative dei giocattoli.

 

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