Una Valle di Sapori – Un po’ di storia

Il Susino Ramassin trae la sua origine probabilmente dal popolo Saraceno che in epoca Medioevale lo introdusse in Europa. Verso l’ inizio degli anni 1000 grazie ai frati benedettini venne diffuso in tutta la zona che dalla Liguria e Costa Azzurra si protrae verso l’ entroterra.

E’ presente in Valle Bronda presumibilmente sin dagli inizi del 1600; in principio e per molti anni la coltivazione viene effettuata per lo più sui pendii collinari con piante sparse qua e là , sulle capezzagne delle vigne e comunque nei posti più impervi essendo questa coltura molto rustica.

Si assiste dal dopoguerra fino agli inizi del nuovo millennio ad un mercato del ramassin prevalentemente sulle piazze dei comuni della Valle Bronda, dove a fronte di un’ offerta molto frammentaria i commercianti che vengono a ritirare il prodotto per poi rivenderlo ai mercati generali di Torino e Genova, attuano una politica speculativa. La remunerazione del Ramassin è discreta nei primi giorni quando la quantità di prodotto è limitata e scende progressivamente con l’ aumentare della quantità sino ad arrivare a prezzi irrisori che non coprono nemmeno più i costi di raccolta, creando però un profitto a chi ritira grosse quantità di ramassin.

Da questa azione speculativa, alcuni produttori della Valle iniziano a parlarsi e confrontarsi per ovviare a tale problema, e dopo alcuni incontri nel 2005 sotto la spinta dei 3 Comuni, il 20 novembre del 2006 con atto notarile nasce il Consorzio di promozione e valorizzazione del Ramassin del Monviso –Valle Bronda.

Inizialmente composto da 16 soci, si prefigge come scopo principale quello di aggregare un quantitativo importante di prodotto e di cercare  nuove forme di commercializzazione e valorizzazione .

Nasce così da subito la collaborazione con alcuni magazzini di confezionamento  locali.

Questa è una svolta epocale per il ramassin principalmente per 2 motivi:

-viene fatta per la prima volta la raccolta direttamente su reti sospese  e successivamente travasate in plateau, al contrario di una volta dove il ramassin veniva raccolto direttamente a terra e quindi non si conservava.

-la commercializzazione messa in atto dal consorzio non si svolge più sulle piazze, con una conseguente problematica dovuta alla destinazione finale del prodotto, ma grazie alla grande distribuzione raggiunge e si afferma finalmente su canali più consoni

Nel 2007 grazie al sostegno dei comuni di Brondello Pagno e Castellar  il ramassin acquisisce un importante riconoscimento che ne valorizza ulteriormente il suo prestigio: diventa Presidio Sloow Food

Negli anni  partecipa a tutte le edizioni del Salone del gusto di Torino, dove grazie ai trasformati che vengono prodotti, anche se in quantità limitate  viene apprezzato a livello planetario.Con il ramassin si fa di tutto: dalle classiche confetture, ai ramassin sciroppati, dall’ infuso di ramassin alla grappa, ad uno sciroppo che diventa ottimo con un frizzante per aperitivo. Un laboratorio di Torino crea gelati al gusto di  ramassin mentre un birrificio di Marentino (TO) produce dell’ ottima birra. Il panettiere di Pagno sforna dei cioccolatini al Brignulin mentre un’azienda sta provando a fare i Ramassin secchi sotto vuoto. Insomma veramente tanta roba………….

Attualmente, grazie all’ accordo stipulato in primavera 2021 i soci del Consorzio conferiscono il loro prodotto alla OP Joinfruit  che tramite il  magazzino di lavorazione  della  Ponso Frutta di Michele e Stefania, viene confezionato e successivamente venduto valorizzandone al massimo le qualità, grazie ad un Packaging appositamente studiato e creato con il supporto di riconoscimenti importanti quali quello di Presidio Slow Food e Terres Monviso del quale il ramassin si può fregiare. Importante novità viene stabilito un prezzo minimo di remunerazione  ai Soci e viene destinata una parte (2%) del ricavato dalla vendita direttamente al Consorzio che la userà per finalità di marketing e promozione.

Ad oggi le forze si concentrano sul prodotto fresco che rappresenta circa il 95% della produzione. Alla data del 2020 il consorzio conta 10 soci con una produzione che è passata dai circa 30000 kg del 2006 agli attuali 150000 kg.

Interessante è però anche segnalare la diversificazione che alcuni soci stanno creando grazie al brand del ramassin… sono infatti nate negli ultimi anni delle strutture ricettive che danno servizi e ospitalità a turisti e non solo che giungono in valle , i quali vengono accolti in agriturismi/casa vacanze dove come corollario e live motiv dell’ accoglienza c è il ramassin con i suoi vari derivati. Ne sono esempio la “Casa di Cucun” di Castellar e la “Ca Bleuva Del Ramasin” di Pagno.

Ottimo connubio agricoltura/prodotti del territorio/turismo sostenibile…

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