CHIUDE SALUZZO ARTE 2016 – DESIGNATI I VINCITORI DEL PREMIO MATTEO OLIVERO

Un gran finale per la XXI Edizione di Saluzzo Arte, conclusasi il 1° Maggio con l’assegnazione del XXXVIII Premio Matteo Olivero.
La Commissione artistica incaricata e composta per l’occasione da: Linda Arnaudo, Dottoressa in Storia dell’arte, Saluzzo – Valentina Canto, Docente di Storia dell’arte presso il Liceo Soleri Bertoni, Saluzzo – Francesco Corsini, Docente di Storia, filosofia e sostegno presso il Liceo Soleri Bertoni, Saluzzo – Maria Gabriella Messina, Docente di Discipline pittoriche presso il Liceo Soleri Bertoni, Saluzzo e Arturo Demaria, Curatore delegato dalla Fondazione Amleto Bertoni, riunitasi in data 10 aprile, si è così espressa:

Il XXXVIII Premio Matteo Olivero per la pittura è stata assegnato, quest’anno, all’opera: “Ebadior (La marcia)” di Marina Tabacco di Moncalieri, con la seguente motivazione: “Un mondo lontano, tratteggiato con colori caldi dalle sfumature sabbiose e dai tratti netti e scattanti. Figure massicce che si danno allo spettatore nella loro lontananza dai canonici stilemi tradizionali. La sapiente composizione delle figure ci invita a prendere parte a questa marcia composta ma, nel frattempo, sembra scrutarci dall’alto della dimestichezza con la liberazione dei / dai volumi che ha dietro di sé la consapevolezza un po’ altera dell’avanguardia. I personaggi scrutano lo spettatore, come a volerlo ammonire della sua mancata partecipazione al corteo, ma non ci sono espressioni dei volti a testimoniarlo, solo quelle date dalle pose. La Tabacco rivela abilità segniche e plastiche che rendono le figure imponenti e scultoree”.

Il Secondo Premio per la pittura è stato assegnato all’opera “Shangri-La” di Gianni Bergamin di Torino che si aggiudica anche il Premio speciale della Giuria, consistente di una Borsa di studio, dotata di €. 500,00 con la seguente motivazione: “Shangri-La nell’epoca delle tristi passioni diventa un selvaggio paesaggio di montagna, forse meno minaccioso se visto da dietro un vetro, ma sempre impregnato di apocalittica distanza dalle delizie borghesi. Uno scorcio intriso di spiritualità che apre il sipario su uno scenario naturale dove nuvole e fumi conferiscono un alone di mistero a un universo che si interrompe, impervio, troppo presto, fornendo all’osservatore un frammentario indizio di questo luogo mai trovato. Un addio? Un passaggio veloce? Tutto è cupo, quasi malinconico. Bergamin, attraverso i colori, ci restituisce la sua inquietudine. Il pittore ha realizzato un paesaggio avvolto dalla nebbia, un’onirica immagine dietro un vetro appannato dal ricordo lontano, conducendo lo spettatore dentro l’opera, come se la stesse scrutando”.

Il Terzo Premio per la pittura è stato assegnato all’opera “Neve in città” di Daniela Dolce di Moretta, con la seguente motivazione: “I passi sulle strade sono incerti e le rotaie danno vita a suggestive dune di ferro e neve. L’autrice ci restituisce uno spaccato poetico colto nella sua essenzialità; le figure sono macchie di colore che ripetono gesti in un mondo in cui la a-luminosità della neve si fonde con la luce artificiale dei lampioni. La visione attenuata che la neve rende a chi la guarda, mitiga l’indifferenza del paesaggio urbano che si rasserena e diventa scenario ovattato per la vita di tutti i giorni che procede silenziosa, in una pausa dalla frenesia e dal rumore della città. La maniera impressionista ci fa pensare alla Francia, così come le dimensioni intimistiche care anche ai Debussy, ai Fauré, al cinema d’autore”.

Menzioni d’onore con diritto di riproduzione dell’opera in catalogo sono state assegnate a Mariangela Redolfini di Torino per l’opera: “Tra terra e cielo” e Michele Castellano di Candiolo per l’opera “Desideri riflessi”.

Il Primo Premio per la Sezione grafica è stato assegnato all’incisione: “Studio per angelo” di Giancarlo Laurenti di Carignano, con la seguente motivazione: “E’ un moderno Icaro, ma è anche un Cristo che ascende al cielo, un Nazareno ancora inchiodato alla croce, o un angelo che precipita sulla terra, questa figura dai tratti essenziali che trova nel minimalismo grafico e cromatico la sua ragione di esistere. La via che conduce alla semplicità è difficile. Nell’ austera dimensione icastica di poche linee Laurenti tratteggia un convincente passaggio tra Cristianesimo e classicità. Ogni dettaglio è superfluo in questa sagoma asciutta e sottile, in questo angelo essenziale nel suo apparire e solitario nel suo essere. L’artista è dotato di una notevole qualità sintetica che ricorda, in qualche modo, il segno di uno scultore in virtù della sua resa plastica”.

Il Secondo Premio è stato assegnato alla serigrafia “Avvenire” di Valeria Cardetti di Saluzzo, che si aggiudica anche il Premio Speciale per la Valorizzazione dell’opera grafica e incisoria, con la seguente motivazione: “Un dialogo tra un dentro che potrebbe essere un fuori (l’erba sotto i piedi) e un fuori verso cui la ragazza è inesorabilmente attratta attraverso una metamorfosi naturale, come una moderna Dafne – Alice che scruta nel paese delle meraviglie. Con pochi colori dolci e malinconici, la Cardetti ci lascia un davanzale libero dove appoggiare la nostra inquietudine e la nostra speranza. Il segno si fa forme, le forme a loro volta si smaterializzano e assumono altre sembianze. L’artista ci conduce all’interno di questa stanza in cui l’immaginazione prende il sopravvento sul reale. Attraverso un segno grafico pulito ed essenziale, l’artista partorisce un’immagine poetica e sognante che evoca il rumore del vento”. L’artista curerà pertanto la tiratura di un’opera da assegnare agli espositori premiati dell’edizione 2017

Chiude quindi i battenti un’edizione, una rassegna che non ha smentito le favorevoli previsioni dei curatori, destando notevole curiosità ed interesse anche al di là dei confini provinciali.

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